Descrizione
La curiosa ricomparsa di quel piccolo marranzano dimenticato, dà adito al passato di squarciare la monotona quotidianità di Sebastiano e di turbarne la quiete. Un viaggio in terra di Sicilia per sciogliere un nodo interiore stretto una decina d’anni prima a Milano, durante quell’insolito incontro con il Professore di Greco in pensione. Tante incertezze e un unico indizio: Selinunte. L’incontro con Melania, stupenda quanto ambigua e oscura, e la scoperta di quella laminetta dorata le cui incisioni sigillano un nome e un mistero vecchio di millenni. La vicenda del rapimento di Persefone e la sua salvazione, tracimano dalle barriere del mito e si riversano nel presente per dispiegarsi nel mondo degli uomini.
Un destino claustrofobico e trascinante costringerà il protagonista a discostare progressivamente i veli di un’oscura logica, finché una lenta presa di coscienza lo spingerà a impugnarne le redini. A far da sfondo alla vicenda sta il contrasto dolceamaro fra il moderno della città e l’antico delle rovine di templi e anfiteatri.
Marco Prandini nasce a Giussano nel 1989 e attualmente lavora a Milano. Appassionato di mitologia e antichità, si interessa delle filosofie e delle tradizioni sapienziali di vari popoli, con particolare riguardo a quelle greche, islamiche e indù. La bellezza della Magna Grecia e i viaggi nei luoghi della storia e dell’archeologia lo ispirano nel suo processo creativo che a volte si esprime in scrittura, altre in pittura, altre ancora – quando ogni forma e definizione non sono sufficienti – nel semplice amore per il bacchico delirio della pizzica salentina.
Simone –
Il Narciso e la Melagrana è un racconto sicuramente breve, affrontabile in un pomeriggio, ma assolutamente di piacevole lettura.
La ricca prosa ben narra un intreccio coinciso e pulito, privo di superfluo e sempre dritto al punto: i personaggi si muovono nel loro microcosmo siciliano senza girovagare inutilmente, sempre diretti verso la loro meta, mossi da quelle forze ancestrali che fanno loro da regia.
Sul finale si rimane con alcune questioni ancora aperte: non sono buchi di trama ma dubbi che lasciano il lettore ad un piacevole fantasticare.
L’ epilogo, estremamente poetico, sembra quasi volerci ricordare che quegli stessi dubbi sono, di fatto, importanti solo in una visione mortale e limitata delle cose.
Consiglio assolutamente la lettura, specie se appassionati di mitologia greca a cui si fa ampi riferimenti nell’opera.
Marco –
Bellissimo libro, una storia che leggi e rimane con te . Assolutamente consigliato.
Stefano –
La Sicilia è da sempre, nel cuore degli italiani, sinonimo di estate, mare e buon cibo. Aggiungete il fascino della sua eredità ellenica e avrete “Il narciso e la melagrana”, opera prima di Marco Prandini. Il racconto trascina il lettore dalle strade di Milano alla terra sicula senza mai stancare ,in un continuo alternarsi di quello che è e quello che fu quest’isola, anche grazie alla conoscenza che ha l’autore dei miti e della cultura dell’antica Grecia. Personalmente lo consiglio al mare, mentre si è al riparo sotto l’ombrellone, o durante una fredda serata invernale, quando si ha nostalgia degli odori e dei sapori dell’isola Trinàcria.