Il 7 luglio 1647 in piazza Mercato a Napoli, una moltitudine di lazzari armati di canne, guidati da Fra’ Savino al grido di Muoia il malgoverno chiedeva a gran voce l’abolizione della gabella sulla frutta e di tutte le imposte applicate dal Viceré. Era l’inizio di una rivolta che affidava ai lazzari e a un giovane pescivendolo la rabbia e la disperazione di una città stanca ed esasperata, che ritrovava una coscienza civile aperta a lieviti di speranza e di libertà.
Laceri e seminudi, armati di torce, mazze e picconi, i lazzari occupavano la città mettendo in ginocchio il Viceré e la Corona di Spagna. Duecento armigeri partiti da Fuscaldo e inviati dal marchese Giambattista Spinelli in difesa del Regno, si schierarono dalla parte del popolo e combatterono a loro fianco, sotto le insegne della Repubblica partenopea e al comando di Nicolò Calabria, che consegnava il suo cuore alla principessa Francesca Toraldo e alla città di Napoli. Una storia di intrighi e passioni, di congiure e di sangue, di tradimenti ed eroismo, ma soprattutto la storia di una città che dal Pendino alla Sellaria, dal Mercato alla Duchessa, dal Lavinaio a Santa Lucia, al grido di Morte agli Spagnoli iniziava a sentire ansia di libertà. E nel cielo azzurro, tra ricami di capinere in volo, si stagliava nelle nubi che avevano il colore delle rose, il volto sorridente di Masaniello che riabbracciava l’anima della sua gente.
Gianni De Seta nasce a Fuscaldo nel 1939. È stato un dirigente della Lega delle Cooperative. Consigliere provinciale per due legislature e più volte Sindaco del piccolo comune calabrese. Ha scritto numerosi saggi. La Conchiglia d’argento è il secondo di una trilogia di romanzi storici: il primo, La Croce di sangue, edito da Rubbettino e il terzo, Bagliori nel sole, di prossima pubblicazione. Storie e vicende legate a Fuscaldo, in tre periodi storici diversi. Ha scritto, inoltre, Tramonto di fuoco, raccolta di acrostici che riguarda gli affetti, i luoghi e le tradizioni di Fuscaldo.
Collana ROMANZO IN FABULA
Pubblicato a dicembre 2022
Pagine 248 – € 18,00
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Le recensioni dei lettori:
11 gennaio 2024 – Paolo
Volevo solo dirti che ho completato il tuo libro e che l’ho letto con piacere e interesse.
31 luglio 2023 – Gaetana – Lucca
Con la Conchiglia d’ argento, Gianni De Seta ci ha regalato un gioiello sopraffino. E’ un romanzo storico e la storia, magistralmente raccontata, è la protagonista indiscussa.
E dunque i moti napoletani e Masaniello. I moti che nascono dapprima come ribellione al “malgoverno” per dire no alle gabelle sempre piu’ esose su beni di prima necessità e che
acquistano poi una diversa fisionomia, diventano desiderio di libertà, rivoluzione vera che deve condurre alla nascita della Repubblica Napoletana. Basta con il giogo straniero, basta con gli spagnoli che hanno “cavato il sangue” al popolo napoletano. Come ebbe a dire il duca d’Arcos “ho cavato il sangue a questo popolo ma non potevo certo raccogliere l’argento sugli alberi”. Ma questo Romanzo storico è scritto da un poeta e innumerevoli sono i momenti di poesia. Le emozioni che si provano mentre si legge, sono quelle che si provano quando si legge una poesia. Come dire, sono stilettate, frecce nel cuore. Anche i personaggi mi sono sembrati poetici.
Masaniello, il giovane eroe con il suo cappello rosso, poi folle, poi tradito e ucciso, la sua testa tagliata e portata per le vie di Napoli.
E Bernardina dapprima fiera viceregina delle popolane, poi maltrattata, sola e povera, si prostituisce per sopravvivere poi di nuovo trionfante sul carro dei rivoluzionari,
di nuovo regina accanto ai simboli della rivoluzione.
E’ sempre intensa la narrazione.
E mi passano davanti le immagini.
Quel popolo del mare che consegna al mare i propri desideri e segreti e il mare risponde “come un’arpa nel tempio”.
E quel volto di Masaniello che appare nel cielo “tra ricami di capinere e nuvole colorate di rosa”.
E tanti sono i momenti intensi. Penso a quel viaggio in carrozza di Fra Savino e Suor Angela, il loro pianto, ognuno il suo, mentre pensano alla loro vita.
Una vita faticosa con rinunce e dolori che pure è stata punto di partenza per un amore immenso dove c’è’ tutto quello che ci deve essere in un grande amore. Passione, tenerezza, condivisione, amicizia, appoggio.
A me è sembrato di esserci in quella carrozza, ho sentito il loro dolore e ho dovuto fermarmi un attimo per riprendere fiato.
Intanto la storia va avanti, la ribellione raggiunge feudi lontani. Ed ecco ci siamo noi. Fuscaldo entra nella grande storia. E conosciamo Niccolò. Che è proprio un giovane di Fuscaldo, con grande cuore, sani principi, disponibile e generoso.
Guida un gruppo di uomini che sono mercenari, carcerati, contadini, ma che sotto la sua guida diventerà un esercito vero.
C’è Fuscaldo e la nostra canzone “a ceddruzza” e i nostri paesaggi incantati e la collina dell’Elce, i tramonti infuocati.
E niente, dico niente sfugge all’occhio attento di questo mirabile narratore. Mentre ti racconta la storia importante e ti dice nome cognome di ogni re e vicere e duca e principe, con la maestria di un intenditore di moda ti descrive gonne ampie con pieghe e corpetti su busti steccati, e stivali a mezza coscia e pantaloni di tela e berretti rossi e sciarpe gialle e con la maestria di uno chef stellato ti descrive pietanze, vini e formaggi.
È una meravigliosa avventura leggere questo libro. E quando finisce ti senti solo.
E hai bisogno di rileggerlo perché hai avuto l’impressione di essere seduto a un tavolo imbandito di ogni delizia, e fai proprio fatica a rialzarti perché non vuoi perdere nessuna di queste delizie.
Lo hanno detto tutti che sei bravo, io ti dico che sei perfetto!!!
Complimenti!!!
21 febbraio 2023 – Mario – Pero (MI)
La mia lettura della Conchiglia D’Argento (cchiù prestu gojii ca dumani) nell’attesa dell’intervento di cataratta, la definirei incalzante. Incalzante la mia voglia di arrivare al tenero bacio di Francesca ed al pianto di Nicolò nella notte delle lucciole vagabonde intorno al Castello dell’Elce. E, la mia notte, senza lucciole, sulle sponde dell’Olona, iniziò con in mente questa citazione: “Un grande romanzo è quello in cui l’autore sa sempre a che punto accelerare, frenare e come dosare questi colpi di pedale nel quadro di un ritmo di fondo che rimane costante.” (Umberto Eco).
Non so dove, non so quando, ma so di certo che il grande Maestro si innamorò dell’arte narrativa del mio carissimo amico conterraneo e coevo, Gianni De Seta. E quindi, con questa certezza in mente, mi accinsi alla lettura. L’alba del nuovo giorno mi vide in compagnia dei vari personaggi, da Catania, Criscuolo, Ciommo, ma con Donnarumma (in porta) per finire, appunto, con Francesca e Nicolò.
Un sapiente dosaggio delle sequenze: l’azione narrativa che si sposa, in un matrimonio di vero amore, con quella descrittiva accoglie i pensieri e gli umori dei personaggi che dialogano fra di loro.
Nel romanzo Gianni è bravissimo nel saper dosare questi elementi facendo, di fatto, vivere al lettore: l’epoca, gli avvenimenti, i luoghi, i personaggi, gli amori, i tradimenti, le aspirazioni, le congiure, le sconfitte e le vittorie di un paese, Napoli, e di un uomo, Masaniello che assurse al ruolo di condottiero, sicuramente spinto da interessi che travalicavano quelli personali.
Un mondo alla mercé di una dominazione straniera esercitata per procura ed insensibile ai bisogni del popolo.
13 gennaio 2023 – Rosalbo – Fuscaldo (CS)
L’ultima fatica letteraria di Gianni De Seta “La conchiglia d’argento“ racchiude misteri, amori e patos che, avvolti in vicende storiche, appassionano ed avvincono il lettore. L’ho letto in due giorni, perché quelle pagine disseminati di pegni misteriosi e struggenti, sono una ricerca continua di segreti, un ritrovare in un bel viaggio nel tempo, situazioni storiche; una scoperta nuova colma di poesia e cultura. Un romanzo che non può mancare nella libreria di un fuscaldese amante della letteratura e della storia del nostro paese. Onestamente sono contento di averne realizzato la copertina.
Rassegna stampa:
6 febbraio 2023 – Il Quotidiano del Sud – articolo sulla presentazione del libro a Fuscaldo del 29 gennaio 2023